Un re che va ed un re che viene come nelle classiche situazioni nella vita di un paese come il nostro. Oggi ci possiamo definire un popolo speranzoso dove tutto vada per il meglio e l’incarico a Giuseppe Conte sotto un certo aspetto rassicura di molto quelle fasce sociali che aspirano a delle migliorie, rassicura i mercati e le borse. In poche parole è chiaro che non potevamo stare senza un governo. Restiamo convinti che il governo precedente era ormai al limite e che il ministro dell’interno per ingordigia politica si è dato la zappa sui piedi. Oggi va dicendo in giro che la caduta del governo non è colpa sua ma come al solito dei poteri forti europei, accusando i componenti del parlamento di essere attaccati alle poltrone. Solo che Salvini altro non fa che la figura del bambino che dopo avere perso il giocattolo adesso piange come un bambino viziato incolpando gli altri dei suoi mali. Adesso che ha perso la poltrona si vendica bloccando la nave Mare Ionio in mezzo al mare impedendo ad una trentina di donne ed una trentina di bambini si sbarcare a Lampedusa. Per fortuna non sta più nel governo, sfiduciando Conte non ha fatto altro che renderlo più forte.
E’ stato in bilico fino a qualche giorno fa per i contrasti nati all’interno dell’accordo tra i cinque stelle ed il partito democratico, ma alla fine il ragionare ha prevalso in questa fase portando di fatto alla nomina di Conte, il quale ha accettato con riserva come da prassi. Le parole di Conte all’uscita della stanza presidenziale e davanti ad una platea di giornalisti, sono state di auspicio per un governo del fare. Ha parlato del ruolo che il nostro Paese deve avere all’interno dell’Europa e degli organismi internazionali. Ha parlato di uguaglianza, di pagamento delle tasse,”pagarle tutti per pagare meno”. Una nuova stagione riformista è stata auspicata da Conte con u programma che potrebbe diventare la base per un futuro politico e sociale. Una stagione di rilancio, di speranza, di risposte e di certezze. Provera a formare una nuova squadra di governo basata sulle competenze per dare ai nostri figli un paese migliore, per invertire la tendenza dell’emigrazione dei giovani verso altri paesi. Progettare infrastrutture sicure, usare energie rinnovabili, la rimozione di disuguaglianze, il rispetto verso tutti i cittadini, verso i diritti di genere e per un nuovo umanesimo. Ovviamente la strada per formare questo nuovo governo non è che sia tutta in discesa anzi possiamo dire che ci sono più salite che discese, ed in questo Conte se vuole tornare a fare il Presidente del consiglio deve cercare di appianare gli eventuali discrepanze che possono nascere proprio in questa fase della formazione di governo. Le parole di Conte sono state determinanti e potremmo dire anche pensate e pesate tanto è vero che già ha ricevuto gli apprezzamenti di una certa stampa, avrà la possibilità di portare il paese verso una nuova fase? Il Paese lo chiede e spera che possa tornare ad essere protagonista per un nuovo umanesimo.
Liborio Martorana
(fonte immagine: web)