Liborio Martorana                                                                                           29/04/2020

Dice un vecchio adagio: “E’ meglio fottere o comandare?” Visto il momento, il comandare è qualcosa di disumano.

Certo che in questo momento non vorrei trovarmi al posto di Giuseppe Conte, un presidente del consiglio che di punto in bianco si trova a contrastare questa pandemia del covid 19. E non vorrei essere al suo posto perché onestamente non saprei cosa fare, come affrontare questo drammatico momento e che  al netto di tutti i decreti, le cure, altro non sono che cerotti contro un tumore. C’è da dire che tutto quello che sta facendo non può accontentare tutti ed è chiaro che le varie parti più o meno egoiste della popolazione si lamentano. Non vorrei essere nei suoi panni perché non saprei contrastare tutte le pressioni che dall’esterno e dall’interno gli arrivano. Le pressioni di confindustria e delle associazioni di categoria le quali rivendicano il diritto del ritorno  alla riapertura delle attività produttive e commerciali, delle piccole, medie e grandi imprese.  Alle pressioni delle leghe sportive che vorrebbero riaprire i campionati di tutte le discipline sportive. Le pressioni della CEI per riaprire le chiese e potere riportare i fedeli nella casa del signore. Mentre dalla parte opposta ci sono le direttive del comitato tecnico scientifico, il quale la fa da padrone, avendo per le mani una bomba ad orologeria che non sa come disinnescare e che non può passare ad altri. Poi ci sono le pressioni dell’opposizione se cosi si può chiamare che per dare una mano vorrebbero avere il potere, cosa che non gli spetta. Dulcis in fundo ci sono le pressioni dei social network dove eserciti di esperti in tuttologia oltre ad attaccare il PdCM propongono delle vere e proprie soluzioni. Ovviamente di quelle che convengono a loro e molto spesso, senza sapere di cosa parlano. Dalle mie parti un vecchio detto dice: “lavori fatti in strada, ingegneri in quantità”. Questo per dire che di teste di  cocuzze pronti a sparare la propria minchiata, il web è strapieno. Si dice anche che “ogni testa è tribunale” per indicare che ogni cocuzza è il padrone in terra e che essendo un tribunale si arroga la facoltà di giudicare, processare ed alla fine condannare, tanto è il loro parere e secondo loro diventa insostituibile e senza appello. Ecco, non vorrei essere al suo posto e dovere fronteggiare tutta questa accozzaglia di interessi e di imbecillità. Non vorrei essere al posto di Conte per le decisioni impopolari che deve prendere continuamente e, non essendo al suo posto non posso fare altro che seguire il decalogo delle indicazioni che il suo governo ci da. Io che sono un soggetto a rischio per età e patologie, mi guardo bene dal non eseguire queste indicazioni e soprattutto mi salvaguardo  e di conseguenza, in questo modo cerco di tutelare altre persone, gente che mi sta vicino, ma anche coloro che mi possono stare accanto in determinate occasioni con facilità di contagio. Come  quando si va a fare la spesa. Ora, benedetto dio, capisco che ci sono attività che son ridotte sul lastrico per questi due mesi di quarantena, che ci sono operatori soprattutto nel settore della ristorazione e del turismo in genere che stanno a lanciare proclami inutili e spesso anche minacce velleitarie per questa chiusura forzata. Ma veramente crediamo che un ristorante che riapre, oppure un hotel,  un B&B e quant’altro, possa risolvere la propria situazione? forse andrebbe a sommare perdite su perdite? E neanche si può pensare di dare sussistenza indiscriminata a costoro, ed in che modo? Credo che in questo momento il governo stia mettendo in campo risorse, certamente non bastevoli e che sicuramente non risolveranno i problemi economici di tutti questi soggetti ma certamente faranno da tampone a questa emergenza.  Forse si sarebbe potuto bloccare la tassazione, il pagamento delle utenze e degli affitti con un decreto mirato, forse avrebbero potuto agire più tempestivamente e con una organizzazione più decisa, chissà. Fatto sta che il nostro è un popolo che non si contenta ed egoisticamente vuole una soluzione per la propria condizione. Se poi i contagi riprendono ad aumentare pazienza, fino a quando non ci toccano direttamente si può continuare a dire la propria … opinione. Per concludere, sono ben contento di non essere al posto di coloro che hanno responsabilità da gestire, almeno la notte dormo tranquillo.

(fonte immagine: web)