Radio Off abbraccia la famiglia di Fabrizio Vasile, nostro scrittore e ideatore di eventi culturali, che è deceduto ieri sera. Vogliamo ricordarlo con le sue parole, le sue idee e il grande contributo che ha dato per il giornale, la radio e la casa editrice. A partire dal suo ultimo romanzo: “Il destino di Nidia”:

Palermo, presentazione del romanzo “Il destino di Nidia

Domenica 3 dicembre alle 11 presso la libreria Modusviventi in via Quintino Sella, a Palermo, si terrà la presentazione del romanzo “Il destino di Nidia” di Fabrizio Vasile, edito da La Zisa. Il libro è ambientato a Palermo nel 1911.

La prefazione di Beatrice Agnello

“La Belle Époque è sul declinare, cominciano a sgretolarsi le sue fondamenta e nelle grandi famiglie che ne sono state protagoniste le inquietudini si addensano, anche se fra fasti mondani ancora effervescenti. Per i poveri è il periodo della grande emigrazione verso l’America, unica speranza di una vita migliore di quella consueta fatta di stenti, giacché, come dirà uno dei personaggi più facoltosi del romanzo: “è come se la ricchezza rimanesse imprigionata nei nostri palazzi”: nonostante alcuni tentativi imprenditoriali nuovi rispetto all’inerzia e al menefreghismo diffusi nella classe dirigente isolana, il denaro di questa non riesce a creare più di tanto ricchezza sociale (…).” Così scrive nella prefazione del romanzo Beatrice Agnello.

L’autore

Fabrizio Vasile è nato a Palermo il 27 agosto 1953. Chimico, ha lavorato come tecnico nel campo della tutela dell’ambiente e delle energie rinnovabili dal 1982 al 2015.Negli ultimi quindici anni ha partecipato a laboratori di scrittura e altre attività culturali con diverse associazioni locali (reading, giornate del libro, ecc.). Attualmente collabora con una web radio con una rubrica di reading letterari radiofonici. Ha pubblicato alcuni racconti brevi sulla rivista “Margini” e nelle raccolte “Guerre” (ed. La Luna,2003) e “La Spranga” (ed. Pontegobbo, 2007) insieme ad altri autori. Nel 2011 ha pubblicato la raccolta di racconti “Smettere di fumare” presso la casa editrice Robin che comprende 12 racconti scritti tra il 2003 e il 2009.

 

Suggerimenti di lettura: Umberto Eco

“Il fascismo era un totalitarismo confuso. Il fascismo non era una ideologia monolitica, ma piuttosto un collage di diverse idee politiche e filosofiche, un alveare di contraddizioni” così diceva Umberto Eco nel 1995 alla Columbia University, discorso oggi ripubblicato da La nave di Teseo nel volume “Il fascismo eterno” a quasi due anni dalla morte dell’autore. “Ci fu un solo nazismo … il nazismo aveva una teoria del razzismo, una nozione precisa di “arte degenerata”, era decisamente anticristiano e neopagano …”.

Secondo Umberto Eco questa differenza tra le due filosofie ha fatto sì che, alla sconfitta del nazifascismo, il nazismo ha visto crollare le basi della propria struttura e non si potuto più riprodurre mentre il fascismo, con la sua struttura flessibile è rimasto sottotraccia a indicare un modo di pensare: Hemingway in “Per chi suona la campana” chiama fascisti i falangisti spagnoli, i radicali americani chiamavano “fascist pig” i loro avversari.

Questo porta Eco a definire il “Fascismo eterno” basato sul culto della tradizione, dell’azione per l’azione dove la cultura è bandita, sull’ossessione del complotto che genera la xenofobia e che parla la “neolingua” di 1984 di Orwell. Un fenomeno pronto a riemergere in condizioni favorevoli.

Estremamente attuali sono queste parole oggi, nel momento in cui assistiamo anche in Italia, come in altre parti dell’Europa e del mondo, a un ritorno di manifestazioni e gruppi che si richiamano esplicitamente al fascismo.

In conclusione del suo saggio Eco esorta a far tesoro del passato per combattere il fascismo eterno: che sia questo il nostro motto: “non dimenticate”.

Fabrizio Vasile

Suggerimenti di lettura : Mia Alvar

Strana e poco nota la vicenda della diaspora che ha portato migliaia di nativi delle isole Filippine in tutto il mondo per raggiungere luoghi ostili e compiere il salto verso Europa e America, spesso con il desiderio del ritorno a casa. Il più delle volte l’avanguardia di questo movimento di popolo è costituito dall’utilizzo di personale tecnico qualificato presso giacimenti, depositi e strutture di trasporto del petrolio negli stati della penisola arabica, in particolare nel Bahrein; al seguito si è verificato il trasferimento anche di pezzi di popolazione filippina di supporto logistico ai primi.

In questi stati, di professione religiosa strettamente musulmana, i filippini, cattolici, finiscono per costituire delle comunità separate dal resto della popolazione e chiuse in sé stesse, in attesa di poter raggiungere luoghi più ospitali, soprattutto in America.

Mia Alvar, scrittrice filippina, ha compiuto questo percorso da Manila al Bahrein e, infine, a New York, dove vive e, nella raccolta di racconti “Famiglie ombra”, riesce ad abbracciare in un solo sguardo i bassifondi di Manila e la storia delle Filippine alla caduta del dittatore Marcos, la vita dura e isolata di chi lavora in Medio Oriente per guadagnare il gruzzolo ambito per fare un salto di qualità, l’America con i suoi fasti e il suo tragico 11 settembre.

Molto vario è il registro narrativo che Mia Alvar utilizza in ciascun racconto, con grande utilizzo della narrazione in prima persona o di una voce narrante facente parte del gruppo di personaggi che racconta le vicende da spettatore esterno.

“Famiglie ombra” apre uno squarcio sull’identità di un popolo immergendosi in profondità nella vita dei personaggi narrati.

 

Fabrizio Vasile

 

Suggerimenti di lettura: John Steinbeck

“I randagi, i questuanti, adesso erano emigranti…sono sporchi, portano malattie. Non possiamo lasciarli entrare nelle scuole. Sono stranieri. Ti piacerebbe vedere uscire tua sorella con uno di quelli? Gli indigeni si suggestionarono fino a crearsi una corazza di crudeltà”. Sembra una narrazione riferita al fenomeno migratorio attuale e, invece, è una frase tratta dal romanzo “Furore” (titolo originale “The grapes of wrath”  Grappoli di ira) scritto nel 1939 da John Steinbeck che narra l’epopea della famiglia Joad e delle migliaia di persone travolte dalla crisi e dall’impoverimento che trasformò gli stati agrari del centro sud degli Stati Uniti in una “dust bowl” (scodella di polvere), in marcia verso il paradiso della California lungo la Route 66 e respinti dai californiani che li bollano come “stranieri”, pur essendo americani come loro.

Un testo attualissimo come spesso accade ai capolavori della letteratura (Steinbeck fu premio Nobel per la letteratura nel 1962), oggi riproposto in una nuova traduzione integrale di Sergio Claudio Perroni che restituisce ai lettori la forza e la modernità del romanzo che tratta il tema universale della lotta dell’uomo contro l’ingiustizia.

John Ford trasse da questo romanzo un film, con il giovane Henry Fonda nella parte di Tom Joad, arrivato in Italia dopo la censura fascista e la guerra.

Val la pena di ricordare anche un altro cantore dell’epopea degli “Okies” come venivano chiamati in senso spregiativo dai ricchi californiani perché erano in gran parte originari dell’Oklahoma: Woody Guthrie, menestrello popolare dell’America di quel periodo, ispiratore di Bob Dylan, che condivise la condizione dei migranti e ne immortalò la vita nelle sue canzoni (una tra tutte “Do Re Mi”).

Fabrizio Vasile

 

Suggerimenti di lettura: Jiro Taniguchi

A 48 anni un uomo, affermato professionista e padre di famiglia, torna a casa dal lavoro: prende un treno che, inaspettatamente, lo trasporterà nella sua adolescenza nel paese natale nei panni di sé stesso quattordicenne ma con la mente di sé stesso adulto, di fronte alla famiglia che lo ha cresciuto, nella consapevolezza di conoscere quello che accadrà, nel disperato tentativo di modificare il passato per scoprire infine alcune verità fino ad allora a lui ignote.

Jiro Taniguchi, uno dei più grandi graphic novelist giapponesi, nella sua opera a fumetti “Quartieri lontani”, vero e proprio romanzo di formazione, narra la vicenda, sospesa tra sogno e realtà, di Hiroshi e del suo passaggio travagliato verso la maturità.

Con il suo consueto stile fitto di particolari ma, al contempo, chiarissimo e senza la minima sbavatura, Taniguchi conferma la sua adesione al movimento culturale giapponese che mira a strappare il fumetto al mondo dei manga tradizionali per proiettarlo verso un linguaggio adatto anche a tematiche complesse.

Un racconto delicato e poetico che ci parla, oltre al rapporto genitori – figli, anche di amicizia, amore, rimorsi e introspezione e che, tra l’altro, utilizza un tema, quello della distorsione temporale, largamente consueto nel fumetto occidentale e anche in film come la famosa trilogia di “Ritorno al futuro”.

Da “Quartieri lontani” è stato tratto un film dal regista belga Sam Garbarski col titolo “Quartier lontain” ambientato in un paesino francese.

Fabrizio Vasile

 

Suggerimenti di lettura: Jean Renoir

Due grandi artisti, Pierre–August Renoir tra i massimi esponenti della pittura impressionista e il figlio Jean Renoir, grande regista cinematografico, incrociano le loro vite in un libro “Renoir, mio padre” in cui il figlio conduce una ricerca, anche attraverso una intervista con il padre, sulla persona di un pittore che “subisce” l’etichetta di impressionista ma fu un vero innovatore sempre pronto a mettersi in discussione.

Sullo sfondo della ricostruzione della vita artistica, viene inevitabilmente a galla il rapporto tra il padre, Pierre–August, semplice, schivo, dedito al suo lavoro fino a che le forze glielo permisero, legato al suo mondo e contro il progresso e il figlio Jean troppo distratto dalla sua professione che va alla scoperta del mistero costituito dal padre, del quale rivela gesti e pensieri più quotidiani e segreti. Emblematiche le sue parole: “Potrei scrivere dieci, cento libri sul mistero Renoir e non riuscirei a venirne a capo.”

Nell’arco della vita di Pierre–August Renoir il lettore troverà anche la gradevolissima e interessante descrizione di Parigi e degli altri luoghi frequentati del pittore come erano e come non saranno più: il quartiere di Parigi dove nacque e trascorse la prima infanzia Renoir, descritto con stile vivo e accattivante attraverso i tipi e le famiglie che vi abitavano, fu demolito per realizzare il congiungimento del Louvre alle Tuileries; i piccoli paesi e la natura che li circondava, rimasti impressi nelle tele del pittore, sono trasformati in peggio.

Fabrizio Vasile

 

Suggerimenti di lettura: Marco Rossari

“La storia di un uomo che ha visto tutto e di uno che non ha visto niente”; nel romanzo di Marco Rossari “Le cento vite di Nemesio” un figlio ricostruisce la vita del padre, centenario e ormai in fin di vita, al quale non è mai stato legato da alcun tipo di affetto familiare. Troppo estranei sono stati l’un l’altro, il padre Nemesio famoso pittore e il figlio, anche lui Nemesio ma che si fa chiamare Nemo (nessuno), che vive una vita opaca e senza soddisfazioni. Nemesio ha girato il mondo, ha vissuto due guerre mondiali, è stato partigiano, poi comunista, ha partecipato a tutte le avanguardie artistiche (divertente la enunciazione della corrente del “vuotismo”) e il figlio, in una sequenza da incubo di avvenimenti e rinvenimento di oggetti, cerca di scoprire i trascorsi del padre, rincorrendone un introvabile libro di memorie; ma la sua ricostruzione risponde alla realtà o è un’altra delle sue fantasie? E la fama di pittore del padre è vera gloria o una serie di fortunate coincidenze?

Rossari utilizza questo schema per rileggere e reinterpretare in chiave spesso ironica e sempre con un punto di vista fuori dalle convenzioni e dagli stereotipi l’intero secolo del Novecento, che risulta il vero protagonista del romanzo.

Così, tra colpi di scena, avvenimenti che assumono diverse versioni, personaggi che sembrano ritornare dalla morte, le cinquecento pagine delle “cento vite di Nemesio”, scorrono veloci sotto gli occhi del divertito lettore.

Il romanzo, candidato nella prima scelta del Premio Strega del 2017, avrebbe meritato, in quella sede, migliore sorte e maggiore apprezzamento.

Fabrizio Vasile

 

Suggerimenti di lettura: Tarjei Vesaas

Suggerimenti di lettura: Viet Thanh Nguyen

Suggerimenti di lettura: Kent Haruf

 

Suggerimenti di lettura: Michele Cometa

Suggerimenti di lettura: Roberto Saviano

 

Suggerimenti di lettura: Michel Houellebecq

Suggerimenti di lettura: José Saramago

 

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la redazione