Un rumore soffuso di neurosensori aleggiò per qualche secondo nell’atmosfera plumbea e immobile del luogo. Ania aveva, come sempre, fatto un ottimo lavoro. Le coordinate spaziali risultavano corrispondenti alla programmazione tranica. Era progettato per non sbagliare mai. I neurosensori analizzavano velocemente i parametri vitali e li connettevano in tempo reale con le strutture complesse degli esseri che esaminavano, come da routine. Una luminescenza viola annunciò il go-free e tutte le strutture dell’immensa astronave si mossero per assumere la forma standard K27L adatta ad iniziare l’esplorazione.

Tutto ebbe inizio da una scoperta fatta da un plasmoide stellare, la MR47X, che durante uno dei tanti transiti esplorativi, aveva rinvenuto dentro una cavità prodotta da una serie di circostanze indotte, un oggetto che probabilmente avrebbe contribuito, in maniera decisiva, alla ricerca. Il pianeta dove si erano fermati presentava forme di vita sconosciute, con le quali non era stato possibile mettersi in contatto. Da dove proveniva l’oggetto? Chi lo aveva prodotto? Che significato avevano quei segni indecifrabili che solcavano liberamente il suo spazio circoscritto? Da 10EO solcavano lo spazio profondo alla ricerca di una risposta e forse l’avevano trovata. Gli Evolion non avevano mai smesso di esplorare. Cercavano la loro origine, l’inizio di tutto. Era la loro missione. Avevano istituito il protocollo Gamma, che si evolveva man mano che venivano fatti passi in avanti nella risoluzione dell’enigma.

Molte menti interconnesse avevano avuto modo di esaminare, in tutti i possibili aspetti, l’oggetto misterioso, senza riuscire a trovare soluzioni soddisfacenti. Fu il neurone HG58 a fornire un percorso fondato su indizi concreti. Si tracciarono una serie di congetture, tutte da verificare. Ci vollero decine di temerari esploratori interspaziali, per riuscire ad individuare una piccolissima porzione di spazio su un pianeta relativamente vicino a quello dove era stato rinvenuto l’oggetto con i segni. Il territorio appariva sconvolto da eventi naturali e artificiali e delle strutture clorofilliane lo avevano colonizzato. Sfortunatamente, erano condannate a dissolversi a causa della stella che aveva fornito energia al pianeta e ora stava per avviarsi alla sua implosione e conversione in nana. Era rimasto poco tempo. L’essere scivolò verso l’esterno del plasmoide stellare e intravide in lontananza una apertura nell’ammasso di vegetazione, proprio lì, vicino a dove Ania aveva scelto di fermarsi. Insinuatosi all’interno di una fitta rete di piante, si ritrovò in uno spazio libero, abbastanza regolare, dove iniziò l’attività esplorativa. Con metodo verificò i luoghi e al decimo sorgere della stella, finalmente ebbe successo. Penetrando nell’ennesima cavità sepolta dalla esuberante vegetazione, individuò una forma di un materiale simile a quello del primo oggetto trovato dai sensori esplorativi della MR47X. Con delicatezza, allungò i neurosensori interroganti ed ebbe istantaneamente una parte delle risposte agognate da tempo. L’oggetto era quello che gli antichi abitanti del pianeta, avevano definito col nome di eserciziario scolastico. I segni si ripetevano con proprietà significanti (forma, andamento, dimensione spaziale…), il tutto correlato da figure che ne definivano i significati. Nel margine in basso, altri segni simili a quelli codificati. L’analisi riscontrò una corrispondenza univoca con le linee del primo ritrovamento e permise una traduzione significativa del messaggio.

 

Terrasini 24 luglio 2016

Promemoria.

and… alla baia di San Cat…… per iniziare la pulizia del.a spi..gia e della chie….a; 

Hanno ….fon.to Bruno e Loria; 

passare da Cafiso per prendere il p.ne dei parrin.; 

non scordarti di pr..der. appuntamento con il .indaco per la location in vista de… nuova nar..zione; 

fare uscire Artù”. Ps. Oggi us..rò prima dal lavoro, ti telef…o appena parto. Un bacio D.

Una forma di vita in trasformazione si ritrovò connessa con il proprio passato remoto.

Felice Internicola

Rubrica a cura di Fabrizio Vasile

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