Seduto sulla banchina del porto,
osservo i flutti del mare che si arricciano lenti,
come le onde della mia barba che lente scivolano qui, sul mio petto;
i nodi in cui si intersecano le vene, che si inseguono sulle mie gambe stanche;
s’attorcigliano come le emozioni che scompigliano la mia anima.
Ricordi, sentimenti così profondi da risultare insopportabili, a volte.
Strenue attese di eventi che si susseguono, pause intervallate da grandi dolori e grandi gioie.
Devastazioni e rinascite.
Traspirano in me gli stati d’animo del mio popolo, un tutt’uno con il mio cuore, con i miei polmoni: luci e ombre, silenzi e facondie, fecondità e arsure si fondono e si confondono qui, nel mio petto.
Bene e male si mischiano invischiandosi. Impietrito, lascio che penetri lento l’aguzzo dei denti della serpe che si avvinghia al mio petto. Ornella Mallo