di giandiego

È complesso affrontare l’attualità per chi, come me, è convinto delle qualità “gattopardesche” di questo sistema.

C’è chi si accontenta delle parole e ripetendo al parossismo un termine, per esempio “Onestà” è convinto di cambiare il mondo.

Chi continua a credere nel cambiamento dentro un contenitore che non cambia e segue, sin dai tempi della Democrazia Cristiana, l’infinita sequenza dei “rinnovamenti” farlocchi ed ingannevoli, inventati dai notabili della Balena Bianca.

Chi fa “dell’ecologia una moda”, mentre il pianeta vivente muore, suonando i rintocchi della nostra stessa “estinzione” … personalmente sono convinto che nulla possa davvero cambiare se non cambia l’uomo. Però anche questa diventa “frase fatta”

Un poco come dire che il socialismo si fa solo se ci sono “i xocialisti”. O per fare il verso a Guevara, che non esiste un “mondo nuovo” se non c’è “l’uomo nuovo”.

Certo quello che abbiamo attorno è, per me, eretico, libertario e miscredente, ma spiritualista da sempre la ripetizione eterna ed anche un poco noiosa della stessa canzone. D’un popolo che segue i Masaniello ed uccide i Pisacane, che esalta Calvino e uccide sul rogo i Giordano Bruno.

Nello specifico l’apparenza d’un cambiamento epocale, d’una svolta storica, che non epocale né storica ma solo apparente e di facciata.

Già perchè la struttura portante della “cultura dominante” non cambia, la competizione, il “mondo dei furbi e dei forti”, il danaro che compra qualsiasi anima … sono sempre lì, uguali a prima anche se si finge di lasciarne giù la metà e si va in giro con l’autobus.

Anzi si fa spazio l’idea che la “politica non debba essere pagata” e quindi resti in mano a chi i soldi li ha già e può costruirsi la vetrina che gli pare … evviva l’apparenza, la forma diviene contenuto.

Nascono i partiti di proprietà, Il marketing della politica, le guerre che prima ci sono e poi, d’improvviso, non ci sono più. La pesantezza dell’insulto non ha più importanza, tanto fa parte del mondo dell’apparenza non è vera.

Ed il racconto cambia a secondo chi lo racconta quel che ieri era setta oggi è religione, quel che era inciucio diventa “contratto”, mentre la NATO, la UE, la BCE ed i convitti capitalistici ed elitari restano dov’erano, saldi come e più di prima.

Gli insulti , i pomodori e le uova marci, gli eventuali e rarissimi sassi lanciati contro di loro si fermano molto prima di raggiungerli, sulla faccia e sulle schiene della servitù, opportunamente schierata di fronte ai cancelli dei loro castelli di cristallo ed ampiamente remunerata per fare proprio quello “tenere lontana la folla”.

È sempre la stessa farsa, alla fine, il medesimo teatrino dei pupi, trito e ritrito … gli stessi eroi tragici e gli stessi mostri di cartapesta … purchè non si intuisca la vera trama, non si metta in discussione la sostanza.

Il teatrino della politica si adatta alle esigenze del burattinaio, perchè è sempre lui a tirare i fili. Si cambiano gli scenari, ma pupi e teatrino son sempre gli stessi. È storia vecchia e , sinceramente, noiosa.

Mentre i cantori e gli strilloni s’affannano a render conto puntuale dei “grandi cambiamenti” e dei pericoli “d’una fuga in avanti” nulla cambia ed il sistema si consolida.

Quante volta il potere ci ha presi in giro con questa commedia? Infinite, innumerevoli, la storia è piena … già, ma la storia non si studia, oggi … o meglio si racconta come meglio conviene.

Ed il neoliberismo si traveste da “Cittadino probo ed onesto” insulta la politica e eleva altari, roghi e berline pronti per i processi popolari ed il ludibrio. Abbiamo già visto anche questo però.

Alla fine si brucerà il pupazzo della strega (o anche qualche strega, in fondo non guasta mai)ed il popolo sarà felice e convinto che il mondo sia cambiato.

Dentro a questo sta la “narrazione dell’oggi” dei mezzucci che i camerieri elitari adoperano per convincerci delle buone intenzioni e del cambiamento in corso. Mentre ripetono la spartizione di sempre, mentre i padroni rimangono quelli di sempre.

Tutto questo corredato da uomini sempre più piccoli, perchè alla lunga l’assenza di una “cultura critica vera” si vede e diventa palese, persino agli occhi degli ipnotizzati. Mentre la falsa idea che la politica possa essere fatta senza denaro, nutre ed ingrassa sempre più i suoi “fautori strumentali” che lo erano prima e lo sono anche adesso, gli stessi di sempre, con le medesime ambizioni personali.

Quei quattro illusi, che pensavano alla Politica come strada per il riscatto e veicolo per la democrazia, quelli che praticavano davvero il “controllo popolare dal basso”, che facevano mutualismo e solidarietà ,,, che pensavano alla“politica alta per il bene comune” sono ancora lì, isolati e derisi, esattamente come ieri, come l’altro ieri ed il giorno ancora prima. Seduti al medesimo bar ad ispirare le canzoni di Paoli.

Perchè diciamocelo ancora una volta, anche se, alla fine, anche questa rischia di essere retorica,senza “UOMO NUOVO”non ci sarà “MONDO NUOVO” … e con un’ultima nota di malinconica amarezza anche del CHE hanno fatto magliette.

(fFonte immagine: Web)