È stata recapitata stamattina una busta contenente un proiettile calibro 7,65 al presidente della commissione regionale Antimafia Claudio Fava. Immediata la reazione della Digos che ha provveduto al sequestro e ad avviare le indagini.
Il plico è arrivato in commissione Antimafia, al piano basso di palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea siciliana, a Palermo. La busta è stata aperta da alcuni collaboratori di Claudio Fava, che hanno avvisato la Digos. Oltre al proiettile non ci sarebbe stato altro all’interno della busta.
«La busta è arrivata all’Ars alla presidenza della commissione regionale Antimafia. Io non l’ho aperta perché sono a Catania. I funzionari della commissione hanno allertato immediatamente la questura di Palermo. Gli agenti della Digos sono intervenuti e stanno indagando. In questo momento non ho commenti da fare. Posso solo dire che si va avanti nonostante le intimidazioni». È quanto ha dichiarato il presidente della commissione antimafia Claudio Fava.
L’Antimafia, guidata da Fava, sta lavorando in questo periodo a diverse istruttorie, tra le quali quella sul cosiddetto “sistema Montante”, dal nome dell’ex presidente di Sicindustria arrestato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, nonché sul depistaggio nella strage Borsellino.
Fava è stato eletto alla guida della commissione regionale Antimafia lo scorso 16 maggio. Proprio nei giorni scorsi è diventata legge una proposta di Fava che riguarda l’obbligo per i parlamentari regionali di dichiarare la eventuale propria appartenenza alle logge massoniche.
Serena Marotta
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