Una battaglia per salvare Radio Radicale (e la libertà di stampa) a cui ha aderito anche Palermo. La convenzione con lo Stato scadrà il 21 maggio e ciò andrebbe a incidere sulla sua esistenza. Un’emittente storica che esiste da oltre 40 anni. La radio è nata tra la fine del 1975 e l’inizio del 1976 dall’idea di un gruppo di militanti radicali, a Roma.

Subito si è distinta dalle altre emittenti per la sua particolare filosofia editoriale, rifiutando il termine “controinformazione”, che era di moda in quel periodo. Lo scopo è stato quello di dimostrare sin da subito che si potesse realizzare un servizio pubblico di informazione, non monopolista, garantendo imparzialità, professionalità e innovazione. Da qui sin da subito le dirette dal Parlamento, dai congressi dei partiti e dai tribunali, segno distintivo dell’emittente, che l’ha resa di fatto una struttura privata impegnata nello svolgimento di un servizio pubblico. Insomma un segno importante per la libertà di stampa, che oggi il Comune di Palermo ha deciso di sostenere, presentando una mozione in difesa della radio.

Una conferenza stampa che si è tenuta questo pomeriggio alle 15.30 presso l’Aula Rostagno di Palazzo delle Aquile a piazza Pretoria. Nel corso della conferenza sono stati illustrati i contenuti della mozione approvata in consiglio comunale. Conferenza indetta dal comitato “Esistono i diritti”. Erano presenti: il presidente del comitato, Gaetano D’Amico; Alberto Mangano, coordinatore della campagna per il diritto umano alla conoscenza; Barbara Evola; Giulio Cusumano, del partito radicale transpartito transnazionale e non violento; Fabrizio Ferrandelli, estensore della mozione, oltre agli esponenti di varie forze politiche che hanno aderito all’appello per Radio Radicale.

Tra i firmatari il sindaco Leoluca Orlando ed il presidente del Consiglio comunale Totò Orlando, che ha aperto con il suo intervento l’iniziativa di oggi. Totò Orlando, presidente del Consiglio comunale di Palermo ha affermato che la città si schiererà sempre a favore dei diritti, sottolineando quando sia importante l’attività di servizio per il cittadino svolta dalla radio. “Per questo la convenzione con il Ministero non può cessare”, ha detto.

“Radio radicale è uno strumento capace di dar voce a tutte le voci, ha affermato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. E l’attacco che sta portando avanti questo governo ha in sé il germe dell’illiberalità. Un atto compiuto da chi dell’informazione ha paura”.

Nei giorni scorsi, intanto, il comitato “Esistono i diritti” ha avviato una raccolta firme: sono state più di 200 le firme arrivate dal mondo della cultura, della politica e del giornalismo. Tra coloro che hanno firmato, il sindaco Leoluca Orlando e il presidente dell’Assemblea regionale Gianfranco Micciché.

In più una mozione è stata proposta anche all’Ars dal deputato Antonello Cracolici che sarà discussa il prossimo 2 maggio al Parlamento regionale.

Serena Marotta

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