Il libro dello scrittore Fabio Gagliano, dal titolo “La mano manca”, pubblicato ad agosto del 2018, in modo originale si apre con la descrizione dei personaggi, così da «non compromettere il ritmo della narrazione», come spiega l’autore nell’incipit. Una narrazione che, seppure utilizza un linguaggio ricercato, un linguaggio scientifico, è di facile comprensione, anche per i non addetti ai lavori. Protagonista indiscussa dell’opera di Gagliano è la ricerca scientifica, nulla di più affascinante, che l’autore ci regala in queste pagine.

Tutto comincia da un fatto di cronaca nera, in un giorno di giugno, il 15 esattamente, che vede aprirsi un dialogo all’interno di una stazione di Polizia, tra Paolo Rinaldi, dirigente della sezione investigativa della Squadra Mobile di Ovenza, città del centro-nord Italia «teatro del racconto»  e Pinabello, comandante dei vigili urbani.

Il motivo è un tentato omicidio avvenuto in via Barnaba, dove pare sia coinvolto il maresciallo dei vigili urbani, tale Tricomi, che è stato arrestato. Il movente? Il tradimento della moglie, Rosalia Morgana, con il geometra Maganzesi. Da qui le indagini affidate proprio a Rinaldi. Motivo che spinge il comandante dei vigili urbani a fargli visita alle otto del mattino perché ha “delle rivelazioni inquietanti da fargli”. I due parlano qualche minuto. Finita la visita, Rinaldi chiama a rapporto i suoi uomini: Avino e Berlinghiero per fare il punto sulle indagini in attesa dei risultati della scientifica.

Gli uomini in divisa continuano ad indagare sino a quando lo stesso maresciallo dei vigli dichiara al giudice la sua colpevolezza. Ma qualcosa non convince gli investigatori sulle modalità in cui l’uomo si trova a passare davanti alla casa del geometra e trova la moglie con l’amante e gli spara. Complice? Un informatore invisibile, che avrebbe messo dei pizzini in tasca al presunto colpevole. L’intreccio a questo punto, già dalle prime pagine, sembra complicarsi e diventa subito più coinvolgente tanto da dare la carica per leggere il thriller di Gagliano tutto d’un fiato. Avvengono strane coincidenze che coinvolgeranno il corpo dei vigili urbani, servizi segreti, Nato… avvengono delitti legati da un filo che collega i fatti l’uno all’altra prima di arrivare al famoso congresso di genetica medica – e anche dopo – che si svolgerà ad un mese esatto dal tentato omicidio di via Barnaba e che sarà teatro di morti misteriose. Ci vorranno scienziati, fisici e poliziotti insieme a lavorare per risolvere il caso.

Insomma quello che Gagliano propone è un thriller ad alto contenuto scientifico (seppure ai confini della fantascienza) perché «la scienza può porre limiti alla conoscenza, ma non dovrebbe porre limiti all’immaginazione», citazione di Bertrand Russell, inserita dall’autore nel suo volume, che realmente prende spunto da queste parole e porta il lettore ad immaginare, a formulare delle ipotesi sugli accadimenti misteriosi che si svolgono in queste pagine, una sorta di invito a confrontarsi tra il reale e l’immaginario, con la curiosità di andare sino in fondo e scoprire dove arriva la fantasia dell’autore che propone questo thriller avvincente, che offre al lettore un un’occasione per riflettere sul come si vive, nel quotidiano, dove a volte, lasciamo scorrere i giorni, dove a volte non siamo noi stessi protagonisti e ci lasciamo rapire dall’inerzia. Il libro al momento è disponibile su Amazon. Presto sarà anche in libreria.

Informazioni sull’autore

Fabio Gagliano è nato a Palermo nel 1956, ed è medico presso una clinica universitaria. Autore di molte pubblicazioni scientifiche. Collabora ed è fondatore dell’associazione culturale no profit Associazione libera network, che ha dato il via a una web radio, un giornale online Radio Off e una casa editrice Informazione libera. “La mano manca” è il suo terzo libro, dopo “La strana storia del tenente di cavalleria Barone Cutrera e del duca De Stefani Adda” e “A che serve guardare le nuvole”.

a cura di Serena Marotta