Il magistrato Rocco Chinnici arriva a Palermo quando si era consumata la prima guerra di mafia: l’omicidio di un boss locale (1966) e la strage di viale Lazio (1969): uomini vestiti con uniformi di polizia (appartenenti a differenti famiglie mafiose) si intrufolano negli uffici del costruttore Girolamo Moncada, che si trovano in viale Lazio e che sono il covo del boss Michele Cavataio, soprannominato il Cobra, capo della famiglia dell’Acquasanta e reputato colpevole di aver dato il via alla prima guerra di mafia.

I primi processi di mafia istruiti dal giudice Chinnici saranno quello per l’omicidio del boss locale Francesco Mazzara e la strage di viale Lazio. Da qui a partire dal 1970 si occuperà del fenomeno mafioso, degli intrecci tra “uomini d’onore” e politici e imprenditori.

La sua conoscenza del fenomeno mafioso è testimoniata in un suo scritto dal titolo: “La mafia: aspetti storici e sociologici e sua evoluzione come fenomeno criminoso”:

È proprio Chinnici ad intuire per primo il legame tra la mafia siciliana e la mafia “esportata” negli Usa. È il primo a comprendere che per contrastare il problema mafioso si deve agire su più fronti: giudiziario, sociologico, didattico, educativo.

Quindi decide di costituire un gruppo con Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e dopo Giuseppe Di Lello e sotto la guida di Antonino Caponnetto costituisce il pool antimafia.

Quando stava per concludere le indagini sui mandanti e gli esecutori dei delitti di Piersanti Mattarella, Pio La Torre e Carlo Alberto Dalla Chiesa, per i quali pensava ci fosse un’unica regia, non gli fu permesso di finire il suo lavoro: alle 8.05 di venerdì 29 luglio 1983 una 126 posteggiata davanti al numero civico 59 di via Giuseppe Pipitone Federico con all’interno 75 kg di tritolo viene fatta esplodere. Con Chinnici moriranno anche i carabinieri Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta, addetti alla scorta del magistrato e il portiere dello stabile Stefano Li Sacchi. Resta vivo, per puro caso, l’autista del dottor Chinnici: Giovanni Paparcuri, che ascoltiamo qui in un’intervista rilasciata a Liborio Martorana su Radio Off.

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Il giudice era nato a Misilmeri, in provincia di Palermo, il 19 gennaio 1925.

Serena Marotta

 

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