di Clotilde Alizzi

Una trasposizione in mare italiano. Un affresco sulla volontà di migliorarsi. Sulle volontà che detta l’amore e le delusioni da questo derivate. E’ il film “Martin Eden” di Pietro Marcello.
Un affresco su quanto il cinema può fare. Anche di un capolavoro come quello di Jack London, divenendo capolavoro a sua volta.
Un personaggio interpretato dal nostro #Luca Marinelli in modo magistrale, che va oltre l’emozione.
Magistrale film e interprete.
Ma cosa colpisce in questo film, oltre al tema universale dell’amore che muove le montagne? Che eleva verso mete impossibili, che travolge e plasma?
Colpisce il linguaggio cinematografico, a volte usato come un documentario, dove le scene del passato vengono girate con un alone di cortometraggio casalingo.
Colpisce la profondità del personaggio, ribelle, sradicato al suo vero destino. Il mare. E al mare ritorna, nella follia dell’essere perso a se stesso.
(fonte immagine: Web)