di Fabio Gagliano                                                                    14/05/2020
Gli ultimi accadimenti che prefigurano la cessione della delega ai Beni
culturali e dell’Identità siciliana, dopo la morte del Prof. Sebastiano Tusa,
nelle mani di un esponente designato dal Partito della Lega Nord, si
configura per l’Associazione Informazione Libera, oltre che per tanti altri
siciliani, come un evento inconcepibile.
Le motivazioni sono molteplici, le prime sicuramente etiche: tra la Lega e
la Sicilia c’è di mezzo il mare: da una parte sono state promosse
campagne denigratorie con parole orribili rivolte per anni contro il
meridione d’Italia, c’è stato il tentativo di falsificare la storia e costruire
una società ispirata ai più immondi istinti quali il razzismo e l’odio fine a
se stesso, dall’altra una terra, come la nostra, aperta da millenni
all’integrazione ed all’ospitalità. Virtù che hanno consentito alla Sicilia di
dare i natali a geni assoluti e a capolavori artistici di immenso valore.
Ma a parte queste sacrosante motivazioni etiche vi sono delle
motivazioni politiche e amministrative. In primo luogo il peso politico
della Lega nord che ha raccattato alle ultime elezioni regionali appena
100.000 voti. Di questo esiguo numero di voti, nessuno è servito ad
eleggere il futuro assessore il quale non si è mai candidato in Sicilia e
quindi non può vantare nemmeno una legittimazione elettorale. E
nemmeno una legittimazione culturale e scientifica, come già in molti
hanno fatto notare.
In secondo luogo, e questa è la cosa che più ci preoccupa, è il ruolo
amministrativo a cui questo assessorato è deputato. Intendiamo la
gestione dei fondi europei per la cultura. Questo assessore, di origine
lombarda e imposto dalla segreteria nazionale della Lega, quali interessi
potrebbe avere a contendere con le regioni del nord Italia tali fondi? Non
potrebbe accadere che l’assessore leghista, su precisa indicazione della
sua segreteria nazionale, dirottasse sulle regioni amministrate dalla
Lega tali fondi, lasciando la Sicilia a bocca asciutta?
​Per carità, è solo uno scenario immaginario, ma, secondo voi, sarebbe
solo fantapolitica?
(fonte immagine. web)