Non aveva alternative il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in questa fase transitoria per la formazione del governo e quindi ha dovuto  prendere in considerazione un mandato esplorativo di un paio di giorni al presidente del senato signora Maria Elisabetta Casellati esponente di Forza Italia. Era ormai nell’aria una soluzione di questo tipo, ed anche se il mandato è solo esplorativo, c’è da capire verso dove andrà a parare e con chi sarà  costituita la eventuale nuova formazione di governo. Sono già trascorsi ben quarantacinque giorni dalle elezioni, e, messo all’angolo il PD renziano i due maggiori contendenti se la sono giocata e continuano a farlo, sul filo di una lama, cercando di essere ora diplomatici ora un tantino meno. E mentre se le dicono di santa ragione, fanno prevalere la tecnica dei veti, dove da una parte, la lega dice no ad un governo col pd e da un’altra parte il movimento cinque stelle che continua a dire no ad un governo con Berlusconi, con la conseguenza che impuntandosi su queste postille non si arriva dalle parti di un governo, ma mette il Presidente della Repubblica nella condizione di incanalarsi verso un reale mandato istituzionale al di fuori dai partititi. Intanto  il pd, posizionatosi, come da propaganda post elettorale, all’opposizione, aspetta e guarda l’evolversi della situazione, mettendo il suo veto ad un governo pd-5stelle. Il presidente del senato appena ricevuto il mandato, ha cominciato le consultazioni con tutti i partiti presenti ed a quanto pare sembrerebbe che non ci sia alcun modo per formare un governo. La lega forte dei voti che ha preso con la coalizione del centro destra, non è intenzionata a fare da cameriere al M5S e non vuole assolutamente allearsi col PD, i 5Stelle non vogliono governare con Berlusconi ed allora viene fuori che con due galli in un pollaio, uova le galline non ne fanno. Quindi a noi elettori non spetta altro che attendere e vedere ciò che combinano i nostri rappresentanti, mentre il governo uscente continua a stare in sella ed a guidare il Paese.

Liborio Martorana

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