Luciano De Crescenzo in questo luglio funesto ci lascia. Come Andrea.
Figli del meridione che fu dei greci, dei filosofi, dei matematici. E se le cose vanno male il filosofo inganna la vita, la prende in giro con l’ironia che il pensiero non gli deficita.

Luciano che ci ha incantati con la filosofia delle incertezze, del dubbio, con la teoria della lentezza e quella del cuore. Con la filosofia dell’ amore e quella della ragione. Dove è meglio ragionare meno e restare uniti. Umani.
Con la Napoli dei basci e dei piani alti. Ove i ceti si mescolavano e incontravano.
Con la filosofia che il sapere va seminato.

Nei suoi libri ” Così parlò Bellavista” ha parlato ad un pubblico ampio divertendo e facendo riflettere. E ha poi continuato a parlare di filosofia nei successivi, divertendo e seminando il sapere.

E questi figli del Sud, dei bagni termali, del pensiero inseguito camminando lenti, per le Agorà ideali.
Questi figli del Sud cammineranno insieme per le Agorà del cielo.
Magari facendo una sosta al “tabacchino” e una per una limonata e babà.

Clotilde Alizzi

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