Era nell’aria già da diverse settimane l’incoronazione di Pietro Grasso alla guida della nuova formazione di sinistra Liberi e uguali, una formazione che raccoglie tre anime collocate alla sinistra del PD e che forse hanno capito che da soli non si va da nessuna parte. Mdp di D’alema e Bersani, Sinistra italiana di Fratoianni e Possibile di Pippo Civati. Ed era da tempo che a sinistra si sentiva il bisogno di una formazione in antagonismo al partito democratico renziano. Oggi che l’unione è avvenuta, Pietro Grasso attuale presidente del senato ed ex magistrato ha messo il cappello sopra questa formazione, volutamente da parte di tutti coloro che sono ai vertici dei vari cespugli rossi. D’altronde il PD negli ultimi tempi qualcosa lo ha lasciato per strada. La sconfitta al referendum sulla costituzione ed alle regionali siciliane hanno lasciato il segno, un segno che in tanti all’interno del partito non vogliono vedere. Ed in tanti che prima vi si riconoscevano  quasi ciecamente adesso ne stanno alla larga. Ora appare più chiaro che tutti questi elettori rimasti forzatamente orfani di un partito che doveva essere espressione dei lavoratori e dei bisogni della gente più povera, si sia staccato dalla casa di appartenenza per confluire in realtà diverse. Tra questi ci sono una grossa fetta di elettori che hanno traslocato verso il M5S per pura rabbia, non trovando in giro un punto d’appoggio dove fare leva verso una politica che rispecchia certe dinamiche popolari. La nascita di questa compagine prettamente di sinistra è qualcosa che doveva avvenire già qualche tempo addietro, come anche la scissione da parte degli ex DS verso il PD era qualcosa che non doveva neanche nascere per il solo fatto che le prime anime di quel partito non avevano nulla in comune. La scissione avvenuta dopo diversi anni mette il PD in condizioni di non vincere nessuna elezione perché anche se piccola la formazione degli ex PCI potrà raccoglie consensi non indifferenti e a meno che Renzi non decida di allearsi con quella parte di destra che è Forza Italia mettendo in campo il progetto delle larghe intese, alle prossime elezioni ne vedremo delle belle. Oggi alla luce di questa nuova aggregazione politica risulta singolare che il PD renziano oltre che  prendere posizione da cerchio bottista di origini democristiane, faccia un po’ come la volpe con l’uva, dopo che ha fatto di tutto per fare scappare la compagine di sinistra all’interno del PD. Certamente si rendono conto che alle prossime elezioni il calo elettorale potrà essere non di poco conto, ma per questo ritornando alle larghe intese, l’aiuto di Forza Italia potrà essere determinante. Bisognerà vedere a quale prezzo.

Liberi e Uguali  se non vuole essere una sola compagine elettorale e costruire veramente un soggetto politico alternativo, deve mettere in gioco parole d’ordine atte a favorire l’ampliarsi del partito, dando spazio ai suoi militanti che cercano di saziare quella fame politica che nel PD non è stato possibile.

Liborio Martorana