Un avamposto che doveva reprimere il banditismo e catturare Salvatore Giuliano. In cinque caddero sotto i colpi del famoso bandito di San Giuseppe Jato: erano Carmelo Agnone, Carmelo Lentini, Michele Marinaro, Candeloro Catanese e Quinto Reda. Saranno per sempre ricordati come vittime della Strage di Portella della Paglia, avvenuta il 2 luglio 1949.

Gli agenti erano in forza al Reparto Autonomo Guardie di P.S. presso l’ispettorato Generale di P.S. per la Sicilia e componenti del Nucleo Mobile di San Giuseppe Jato (PA). I loro nomi risuonano da anni tra quelli messi un po’ da parte, ricordati solo dai familiari e da quanti vivono in questo difficile territorio della Sicilia.

Oggi, sabato 2 luglio, però, a 67 anni da quel tragico evento, saranno in tanti a rendere onore e merito a queste vittime con la deposizione di un cippo sul luogo della strage.

A organizzare una giornata dedicata alla memoria, che avrà inizio alle 10.30, sono: Libera Sicilia, il Settore Memoria di Libera, l’associazione “Liberessenze”, Giuseppe Paviglianiti e il Comune di San Giuseppe Jato, nella persona del primo cittadino.

«Nonostante i 67 anni trascorsi – scrivono gli organizzatori – questa dolorosa vicenda richiama in tutti noi, cittadini del presente, il bisogno di rispettare il “dovere della memoria”. Non vogliamo, non dobbiamo dimenticare il sacrificio di Portella della Paglia. Non possiamo farlo, se auspichiamo una costante azione sinergica e complementare contro ogni forma di criminalità che veda come protagonisti le energie sane della società civile e dell’associazionismo, le istituzioni pubbliche di ogni livello, tutti gli attori economici e sociali e le Forze dell’ordine e della Magistratura. Per questo Noi non dimentichiamo e riteniamo utile e necessario ricordare alle nostre comunità nomi e fatti di quel tragico 2 luglio 1949 a Portella della Paglia».