di Ornella Mallo
Non uscendo dalla porta si conosce il mondo.
Non guardando dalla finestra si scorge la via del cielo.
Lao Tzu
Era uno di quei fili appesi alle nuvole: li scorgi e col tempo ti rendi conto che fanno parte di
un’unica trama compatta.
Alcune storie, nella vita, sono così: nascono quando meno te l’aspetti e diventano importanti al
punto da far parte di te.
Appuntamento alla finestra: tutti i giorni ci vediamo da lì alle diciotto in punto e parliamo in un
linguaggio criptico. Incede lenta, la primavera del 2020: l’anno della pandemia.
La macchina passa, e una voce registrata ripete in modo ossessivo il solito invito: “Restate a casa…
Uscite solo per estrema necessità… “
La ascolto e sorrido: “E’ arrivato l’arrotino… “ Mi vengono in mente immagini di un tempo
passato, di casalinghe che scendono col carrello della spesa a quel richiamo…
Oggi non scende più nessuno. Un silenzio grasso e squamoso come un drago cinese di cartapesta,
serpeggia lungo strade deserte, ottunde la mente.
Ma ci sei tu, alla finestra, tutti i pomeriggi. Ti affacci vestita di casa. I tuoi capelli bianchi sono
raccolti in modo disordinato. A me appari bellissima come una giovane sposa, mentre mi sorridi
rassicurante, e mi guardi soltanto, dalla tua finestra, lì, al quarto piano.
Ci siamo incontrati per caso, la prima volta, all’uscita della scuola. Era un mattino terso di
settembre. Tutti e due all’asilo, a prendere i nostri nipotini. Biondo, il tuo, con gli occhi azzurri
come i tuoi, che sanno illuminare i volti di chi li guarda, pur rimpiccioliti dal tempo, circondati da
tante minuscole rughe.
Un terremoto, il mio, riccio e dagli occhi neri. Mi chiedi di tenerti la porta, di aiutarti a passare. Non
esito a darti una mano, nonostante il mio bambino si divincoli vivace. Sorridi a guardarlo e vai
avanti, mentre mi sorprendo emozionato come non lo ero da tempo: da quando mia moglie è stata
strappata da un tumore, e sono rimasto solo.
Sola anche tu, per ragioni diverse. Apprendo dalle mamme che tuo marito ti ha lasciato per un’altra,
e che sei una giovane nonna di sessant’anni.
Io ne ho settanta. Ma il cuore mi batte come quello di un ragazzo, tutte le volte che ti vedo.
Ti rincontro per caso sotto il mio portone, in un freddo mattino di dicembre.
Avevi da poco traslocato nel palazzo di fronte al mio. Ti guardavo, quella domenica mattina,
insieme a tua figlia e a tuo nipote. Gli tenevi la mano, mentre gli elevatori salivano e scendevano
trasportando tutti i tuoi mobili, e con loro tutto il tuo passato. Ma senza saperlo, tu ti affacciavi al
futuro.
C’era il futuro alla finestra cui ti sei sporta per caso, riconoscendo la mia sagoma dietro i vetri del
mio appartamento, anch’esso al quarto piano nel palazzo di fronte al tuo. Stiamo in una stradina
strettissima, al centro di Palermo. Ci separa un’esile distanza.
Anzi, non ci separa affatto. Da quando ti ho conosciuta, nella mia mente sono sempre accanto a te,
dietro la tua finestra. E il tuo futuro s’intreccia col mio, amore mio. Lo costruiamo, giorno dopo
giorno, privandoci di scendere, di tenerci per mano. Stiamo chiusi dietro i vetri, a guardarci
soltanto, mentre vediamo aggirarsi per strada pochi spettri, dalle mani bianche di lattice, dai volti
coperti di mascherine.Stiamo costruendo il nostro futuro. Mai come adesso ci sentiamo uniti, nel condividere una guerra contro un nemico invisibile agli occhi: contro un virus che attenta alle nostre vite, che ci potrebbe strappare l’uno all’altra, ora che finalmente ci siamo conosciuti, e ci siamo trovati in questa volontà di non stare più soli.
Le sei del pomeriggio. Ti affacci e mi guardi. Metto il disco “La donna cannone” e spalanco la finestra.
“E con le mani amore, per le mani, ti prenderò… E senza dire parole, nel mio cuore ti porterò… E
non avrò paura, se non sarò bella come dici tu… Ma voleremo in cielo in carne ed ossa… non
torneremo più…”
Rotolano per strada, le parole di De Gregori. S’indorano alla luce del crepuscolo, squarciano la
coltre di silenzio, uniscono le nostre mani e suggellano la mia promessa: ti abbraccerò.
Domani.
(fonte immagine:web)
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