di giandiego

Gira sulla rete questa slide, un sondaggio SWG che ci enumererebbe le battaglie perse dalla cosiddetta “sinistra” o meglio da quell’area che abbiamo così definito negli ultimi anni. Questo elenco mette ai primi posti delle “sconfitte degli ultimi 10 anni: Il Lavoro l’Immigrazione al secondo. Seguono PovertàComprensione dei cambiamenti socialiSenso del futuro, ma potete vedere la classifica nella foto che accompagna questo articolo.

Le prime due voci sono molto vicine e nettamente in testa ed in qualche modo “segnano” il senso di una grande confusione e di quella che lo scrivente, umilmente ritiene la vera, enorme sconfitta di quella che chiamammo Sinistra.

Tale sconfitta è a modestissimo parere del vostro scrivano Culturale e Filosofica ed infatti nell’uso e nel senso sotteso a questo stesso sondaggio e nell’idea stessa ch’esso possa essere esaustivo si legge la resa ad un linguaggio e ad un sistema.

L’incapacità di essere altro da esso. L’adeguamento ai suoi parametri, alle sue leggi interne, ai suoi modi d’esprimere e classificare.

È molto vero in questa chiave chenon si è riusciti a definirlo realmente il Lavoro, non si è stati in grado né di difenderne i diritti sino in fondo, né di comprendere come, dove , quando questa sua definizione da parte del padronato e dell”Elite stesse modificandosi.

Non si è ancor oggi ed allo stato, in grado di porre con la giusta forza la questione della scomparsa graduale del lavoro umano e la necessità di rivedere e rielaborare di conseguenza i parametri della ridistribuzione della ricchezza ed il senso letterale del termine “Lavoro”.

Di ripensare ad una società in cui la libertà dal lavoro potrebbe solo causare, così come stanno le cose e con questi valori in campo, povertà, regresso, medievalismo, disperazione diffusa, depopolazione.

Mentre potrebbe se giustamente inserita nel contesto sociale ed in un pensiero diverso creare libertà, fare volano alla creatività, differenziare il concetto di partecipazione e garantire un immensa possibilità ridistributiva.

Per spiegare questo la Cosiddetta Sinistra dovrebbe conoscere sé stessa e le proprie stesse motivazioni molto meglio di quanto in realtà non si e le conosca.

Medesimo concetto vale per la seconda dichiarazione l’Immigrazione, la società occidentale e l’opinione diffusa, la “cultura condivisa” pretenderebbero ch’essa venisse analizzata e gestita in modo contingente, come fosse un fenomeno scollegato da un contesto, come non avesse cause nel passato e nel comportamento dell’occidente.

Il permettere questo, il non essere in grado di spiegare le ragioni delle nostre responsabilità, l’incapacità di narrare e soprattutto di porre argine spirituale e motivazionale all’egoismo ed alla paura è in sé la vera sconfitta.

Il permettere, per ignavia, per incapacità , per propria stessa confusione interiore, che si giudichi una gestione senza contestualizzarla storicamente, semplicemente perchè la “maggioranza” è ormai completamente asservita all’ipnosi ed alla crassa ignoranza storica è in sé la sconfitta.

Il fatto che poi, affermazioni come quella che ho appena concluso siano accolte con fastidio e ritenute snobismo intellettuale e buonista è la nostra debacle.

Ed allora acquisiscono senso il terzo e quarto posto della classifica Povertà e Comprensione dei fenomeni. Avendo rinunciato a noi stessi al senso profondo del nostro essere qui ed ora e del nostro fare divengono ovvi terzo e quarto risultato.

La Povertà ci spaventa perchè siamo “corrotti” dal consumismo, perchè la nostra spiritualità ha perso le sue motivazioni, perchè “la povertà” è malattia, colpa, incapacità … perchè i poveri sono un peso.

La comprensione ci difetta perchè non riusciamo più, per ovvie ragioni, a descrivere un’area diversa dal Grande Nulla che ci circonda, non abbiamo le parole per farlo ed allora ricorriamo a vecchi termini che sanno di 900 e rimaniamo intrappolati in essi con la testa girata al passato descriviamo un Lavoro che non c’è più, una Classe Operaia che è completamente cambiata e non si fida più di noi, un Proletariato che esige nuova definizione … e ci rendiamo conto di non essere capiti ed allora ci affanniamo nel rinnegare parti di noi stessi e della nostra storia pur di essere “accettati”, ma è proprio così che ci integriamo al sistema annullandoci.

Siamo i primi ad avere convinzione della nostra sconfitta perchè abbiamo permesso che sconfiggessero le nostre ragioni intime. Il senso d’essere quel che siamo.

Molte volte ho sfiorato questa tematica, sotto certi aspetti temo persino di avere “annoiato” molti che semplicemente vorrebbero consumare in pace il proprio “compromesso” con la realtà secondo le loro anime “ineluttabile” .

Le sconfitte che seguono “Senso del Futuro” sono la voce degli addetti ai lavori che si dibattono ma che ancora una volta sembrano sottovalutare la necessità di “Altro mondismo” di “Altro sistema” di “Altro mercato” ma soprattutto di “Altra Umanità”.

Di una umanità nuova che sappia parlare di sé in modo diverso, che abbia valori diversi, che sappia davvero camminare in senso ostinato e contrario … già! Ma nel fare questo si rischia, moltissimo, del proprio.

Si rischia la povertà, l’isolamento, la definizione di terroristi asociali, malati alienati, si rischia l’isolamento. Si rischia un TSO, di non poter più giocare il gioco della compulsione e dell’acquisto … si rischia la necessità di creare comunità alternative e d’essere definiti setta.

Un rischio alto, quindi che va valutato e preso in carico e che probabilmente ci spaventa perchè abbiamo permesso che ci convincessero che questo fa paura … ed è per questo che stanno vincendo.

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