Sarà stato il caldo, sarà stato il troppo alcool, sarà stata l’euforia ferragostana, fatto sta che ancora non si è capito bene cosa sia successo in seno al governo in queste due ultime settimane. Di sicuro c’è che le due compagini di governo hanno avuto degli attriti che sembravano cose irreparabili, a partire dalla votazione sulla TAV che ha visto acuirsi lo spacco tra Lega e cinque stelle dando l’impressione ma solo l’impressione che tra i due stesse scoppiando un vero e proprio divorzio all’italiana. La parola d’ordine che hanno fatto viaggiare è stato lo slogan della riduzione dei parlamentari, cosa che a mio parere è una autentica castroneria perché toglierebbe di mezzo la rappresentanza delle minoranze e perché a forza di ridurre, i pochi rimasti deciderebbero sulla nostra vita. Siccome l’italiano peones è solamente interessato alla volgare pecunia, gli viene fatto credere che risparmiando sugli emolumenti dei parlamentari si possono fare chissà quali grandi cose. Ma dicevamo sopra che ad un certo punto la lega ha deciso di impuntarsi per dare uno scossone al governo dichiarando a destra e a manca che era arrivato il momento di andare ad elezioni, forte del fatto che molti sondaggi fatti soprattutto a pagamento, davano al partito padano delle alte percentuali di essere il primo partito d’Italia, facendo percepire al Paese una verità abbastanza distorta. Sbandierato ai quattro venti la voglia di andare a votare, Salvini non ha fatto altro che andare ad infilarsi in un cul de sac di quelli senza alternativa. Sono volati piatti e bicchieri ed anche stoviglie in questa sciarra politica tra i due leader seguiti dai loro seguaci, non arrivando alle mazze solo perché qualcuno ha fatto un passo indietro. Ma chi è che ha fatto un passo indietro? Ma ovviamente Salvini, il quale appena ha percepito di una ventilata alleanza PD – 5 Stelle, ha cominciato a vedere nero il suo futuro politico e forse redarguito dai suoi ministri e deputati ha cominciato a non parlare più di elezioni anticipate. Dopo avere detto continuamente di volere presentare una mozione di sfiducia contro il presidente del consiglio Conte, nella giornata di ferragosto dichiara di non avere mai detto ciò e sfoderando un piano per tirarsi fuori dal pantano in cui si era infilato trascinando con se tutto il partito. Quale sarebbe il piano? Lo stratega leghista Calderoli che è uno molto attento alle questioni politiche della lega, ha consigliato a Salvini di proporre ai cinque stelle di mandare in Europa Giuseppe Conte e Di Maio alla presidenza del consiglio con tanto di pacche sulle spalle e un bel pasto di tarallucci e vino. Mandando Conte al consiglio europeo significa che la lega rinuncia al suo posto (era Giorgietti il designato per questa poltrone) Rinunciando a ciò di fatto la lega si toglie l’inghippo delle responsabilità europee. Questo per salvare la flat tax e potere decapitare qualche ministro penta stellato tipo Toninelli, Trenta e Tria, da tempo nel mirino leghista.. Questa mossa di Salvini mostra quanta paura hanno i leghisti di perdere quanto hanno trovato lungo la loro strada, soprattutto quelle poltrone che tanto schifiano ma alle quali sono legati con forza. A questo punto dopo questa trappola leghista, tocca ai 5 stelle dire la loro. Se vogliono continuare a stare al gioco leghista sono padronissimi di suicidarsi a pieno titolo, passando alla storia come una meteora che si perde nell’universo, ma se vuole essere ricordata come una forza politica progressista faccia l’accordo con il PD e si liquidi dalle scatole la palla al piede della lega. In questo modo potrà sperare di recuperare buona parte del suo elettorato eroso dalla lega e cercare in questi quattro anni di portare a compimento tutte quelle riforme che le stanno a cuore.
Liborio Martorana
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