Sì del Senato al disegno di legge sul biotestamento approvato dalla Camera il 20 aprile scorso: con 180 sì, 71 no e 6 astenuti. Un momento storico per il Parlamento italiano con il via definitivo alla legge dopo 11 anni di attesa. Welby, Englaro, Fabo sono stati un esempio per la politica che ora ha ceduto. Da qui vengono istituite per legge le Dat, cioè le disposizioni anticipate di trattamento, attraverso le quali ogni cittadino può dare disposizioni sul fine vita.

Cosa prevede il testo? Il consenso informato. Nel rispetto della Costituzione, il testo stabilisce che nessun trattamento sanitario debba essere iniziato o proseguito senza il consenso libero e informato del paziente. Inoltre, nella relazione tra medico e paziente possono essere coinvolti – sempre che il paziente lo desideri – anche i propri familiari.

Anche per i minori, si deve tener conto della volontà della persona minore, anche se il consenso per ovvi motivi spetta ai genitori esercenti la responsabilità genitoriale o del tutore o dell’amministratore di sostegno.

Succede che attraverso le Dat, ogni “persona maggiorenne, capace di intendere e volere, in previsione di un’eventuale futura incapacità di autodeterminarsi, può, attraverso “Disposizioni anticipate di trattamento” (Dat), esprimere le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto rispetto a scelte diagnostiche o terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali”. Le Dat sono in qualsiasi momento revocabili ma sono vincolanti per il medico.

Come si procede? Le Dat devono essere scritte per atto pubblico o scrittura privata, e deve esserci la sottoscrizione autenticata del notaio o di un pubblico ufficiale  e ancora, in alternativa, di un medico dipendente del servizio sanitario nazionale oppure convenzionato. È previsto inoltre, nel caso il paziente sia in condizioni fisiche che non gli permettano di procedere come elencato in precedenza, di esprimere in alternativa il proprio parere attraverso videoregistrazioni. Nel caso di revoca, in emergenza o urgenza, si può procedere anche oralmente con la presenza di due testimoni.

Serena Marotta