Il teatro Biondo per la prima volta  a Brancaccio ed è subito festa. La rinascita del Castello di Maredolce “vola” sulle ali di “Icaro”, lo spettacolo di teatro e musica nell’ambito della rassegna estiva “Vocazioni”, la prima curata dalla neo direttrice , Pamela Villoresi, in collaborazione con l’Università. Dedicato alla vocazione al volo, metafora del sogno quale via di fuga dallo stillicidio della rassegnazione, lo spettacolo di Stefano Pirandello, adattato per la scena da Sarah Zappulla Muscarà, ha visto alla regia uno straordinario Mario Incudine che è anche interprete ed autore delle musiche. Con il suo ensemble, Antonio Vasta, Manfredi Tumminello, Antonio Putzu, Giorgio Rizzo, ha regalato al pubblico che lo accolto con entusiasmo e calore, una serata indimenticabile. A fare da cornice lo splendido scenario arabo-normanno del Castello di Maredolce, per una notte restituito, in un mirabile gioco di luci, al suo antico splendore.

Presenti alla serata, l’architetto Lina Bellanca, Soprintendente ai Beni culturali della Regione Sicilia, di Palermo, Domenico Ortolano e Giusy Scafidi, rispettivamente presidente e vice dell’associazione “Castello e Parco di Maredolce” da decenni in prima linea contro il degrado del Castello.

 Al ritmo della “Tammuriata d’amuri” di Mario Incudine,  Pamela Villoresi ha coinvolto il pubblico in una tarantella improvvisata che ha impresso una  sferzata di gioia e di allegria ad un’esperienza già carica di energia e di passione.

Il teatro Biondo, fa il bis, martedì 23 luglio alle 20,45  al Castello di Maredolce con Francesco e il Sultano / Ainalsharaa – Il Pozzo dei Poeti di Giampiero Pizzol e Otello Cenci, che cura anche la regia. Realizzato da MADE Officina Creativa in collaborazione con Museo Iterreligioso – Percorsi Francescani e Coreis, lo spettacolo vede in scena Mirna Kassis, Valeria Khadija Collina e Fabio Mina.

Francesco e il Sultano è il racconto in parole, musica e canto di un incontro cruciale avvenuto 800 anni fa in Egitto, a Damietta, una città che si affaccia sul Mar Mediterraneo e sul delta del fiume Nilo. Nel 1219, nel pieno di una guerra tra l’Occidente e l’Islam, Francesco d’Assisi attraversa il mare, supera il fronte di una guerra cruenta, si presenta come semplice cristiano e viene accolto come ambasciatore di pace da uno dei più influenti e lungimiranti capi dell’Islam: il sultano d’Egitto e Siria, Malik al Kamil. Poche sono le fonti dell’epoca, ma molti sono i commentatori che nel corso dei secoli hanno rivolto la loro attenzione su questo avvenimento. Due grandi uomini, figli di popoli in lotta tra loro e fedeli a un Dio chiamato in maniera differente, trovano le parole per raccontarsi e il desiderio di ascoltare. Un evento storico che offre l’opportunità a due donne del nostro tempo, una siriana e l’altra italiana, di incontrarsi, conoscersi e paragonarsi con i fatti di allora. Un incontro che oggi, come allora, apparentemente non cambia le sorti del mondo, ma che costruisce un piccolo, solido, ponte fra due persone. Un’opera che offre in forma poetica alcune riflessioni sul significato della parola dialogo e sull’origine profonda della pace.

Posto unico 10 euro.

Prevendite al botteghino del Biondo (via Roma 258) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00, su www.vivaticket.it ed al Castello a partire dalle 19.30. (Info: www.teatrobiondo.it).

Ricco il calendario degli appuntamenti: martedì 23 luglio, alle 18,00 l’associazione “Castello e Parco di Maredolce” premia i partecipanti alla 1^ edizione di “Stupor Mundi: Ex tempora i luoghi della bellezza”. (ingresso libero).

di redazione