Un  parterre d’eccezione, quello che alle 18.30 di sabato 3 dicembre animerà uno spazio come il Teatro S. Cicero di Cefalù per dare vita a “I fiati del mare“, un incontro in prima edizione tra alcuni dei più sensibili clarinettisti del sud Italia. Una produzione che porta la firma del fiatista Giovanni Mattaliano, con il fine di promuovere territori artistici che si affacciano sul mare.

Con lui, in scena, ci saranno Giuseppe Testa, Josè Daniel Cirigliano, Rodolfo La Banca, Giuseppe Balbi, Vincenzo Paci, Alessandro Cirrito, Rosario Guzzetta, Antonino Anzelmo, Salvatore Spera, Carmelo Colajanni, Enzo Toscano, Ottavio Brucato, Cettina Di Pasquale e Salvatore La Placa, riuniti sotto il nome di “Mediterranean Soloist Clarinets”.

1Ma cerchiamo di capire qual è, secondo questi artisti, il processo creativo che porta a fare musica coloro che son nati vicino al mare speciale del Sud.

«Per me il mare rappresenta l’infinito e l’acqua, l’energia, le correnti, le maree sono la vita. Creare musica – afferma Giuseppe Testa – rappresenta l’infinita possibilità di comunicare energia, emozioni con una marea di linguaggi, di correnti culturali. L’acqua è vita, come la musica. Creare in un paese di mare, è come vedere scorrere sull’acqua la musica più varia che ti passa nella mente».

Per Antonino Anzelmo «sta tutto nella spensieratezza e nella libertà di esprimersi con il proprio strumento, comunicando all’ascoltatore allegria e vitalità”, mentre per Rosario Guzzetta, ‘il mare, poesia in movimento che raggiunge ogni distanza, che racchiude in se ogni profonda immagine del suono e del silenzio”. “La musica può essere creata – dice Guzzetta – , allora essa rappresenta un viaggio breve, che però si prolunga all’infinito».

«I musicisti del Mediterraneo e del sud Italia – si inserisce Carmelo Colajanni – portano con loro un’eredità da popolazioni e culture diverse: arabi, greci, turchi, spagnoli, italiani, africani….la vita che si sprigiona in una creatività musicale, fatta di suoni e danze di libertà artistica».

2«Il mare del Sud è speciale – sottolinea Josè Daniel Cirigliano – perché ha scritto la storia dell’uomo facendo da ponte tra le culture. È questo che, in un musicista nato di fronte al mare, fa la differenza: sentire tutta la ricchezza dell’intreccio tra i popoli, la varietà della musica che porta dentro di sé la musica “altra” e la rigenera di nuove armonie; percepire ogni respiro degli uomini che hanno navigato intonando sconosciute melodie alle stelle; avvertire il potente ingegno e la “mente veloce” di Ulisse che navigò tra il canto delle sirene…e che tornò a casa…dal mare…con una nuova musica nel cuore. Ecco il meraviglioso che accade, quando riesci a fare musica di fronte al mare speciale del Sud».

«Lasciarsi trasportare dalla musica come un’onda fluida e leggera che corre sul mare di Sicilia – sostiene Enzo Toscano – creando note melodiose in un mondo di armonie, dentro un immenso oceano di suoni».

E se per Vincenzo Paci «il Sud é un crogiolo genetico, mix di popolazioni che hanno lasciato le proprie impronte culturali, trasformando il tutto in enorme talento e musicalità che, misto all’ambiente e al mare, dà vita a sogni che si trasformano in bellezza e in suono», per Giuseppe Balbi  «esser nati vicino al mare è già un grande privilegio, ma esser nati al sud ci offre sicuramente gli stimoli dati dalla tradizione folcloristica ed etnica della nostra terra».

locandinaPer Rodolfo La Bianca, invece, «ereditiamo una coscienza dal passato sulla quale creiamo la nostra. Dal nostro mare di Ulisse ci sensibilizza del suono del Mar Mediterraneo».

E,  per concludere questo viaggio nel profondo Io di ognuno di questi grandi artisti, ecco il pulsare dell’anima di chi a tutto questo ha pensato e l’ha voluto con forza, Giovanni Mattaliano, ospite della nostra web radio in una recente puntata di JAZZ ONLINE. Per lui «il mare rappresenta il viaggio e la meta infinita da valicare, arricchisce il suono interiore di tutti coloro che lo avvicinano con amore, è un grande Maestro da ascoltare tra…i fiati del mare».

Fiati che sabato prossimo faranno proprie e daranno corpo alle musiche di Mozart, Rossini, Mattaliano, Testa, Guzzetta, Ellington, Joplin e Morricone. Una serata che si annuncia come un crescendo di emozioni e colori.

Chi, poi, vorrà partecipare a un’esperienza ancora più totalizzante, dovrà portarsi a Cefalù alle prime ore della giornata. Alle 10 prenderà il via un tour fotografico con la fotografa Giuliana Torre nei luoghi dove è stato girato il film “Nuovo Cinema Paradiso”. Non certo un caso, visto che il Teatro S. Cicero, in cui avverrà il concerto, è proprio il Cinema Paradiso dell’omonimo film.

Se, poi, si avrò il piacere di rimanere sino alla fine, si potrà partecipare al brindisi di fine anno con tutti i presenti.  Ingresso libero fino a esaurimento posti.