Sono 39 i morti accertati. Continuano intanto le ricerche di vittime e dispersi dopo il crollo del viadotto autostradale Morandi a Genova. I vigili del fuoco sono al lavoro sia nei pressi del pilone della parte crollata sia nella zona della ferrovia, quella cioè vicina alla struttura rimasta sospesa. Nel frattempo, sono state evacuate le abitazioni che si trovano nei pressi e quelle sotto la parte dei piloni che è rimasta in piedi. Sono circa 632 le persone sfollate e le loro case, come ha precisato il sindaco di Genova Marco Bucci, saranno demolite. Intanto sabato 18 agosto si svolgeranno alle ore 11 i funerali delle vittime: saranno funerali di Stato. La funzione si terrà presso la fiera di Genova nel padiglione Jean Nouvel.

Intanto parte l’iter per la revoca delle concessioni ad Autostrade, che rischia multe sino a 150 milioni di euro. Il ponte era stato costruito con una tecnica innovativa ma erano stati necessari molti lavori di manutenzione: uno era in programma per il pilone crollato martedì scorso, un imponente rinforzo delle strutture del pilone. Non si conoscono ancora le cause del crollo, che emergeranno solo dopo le verifiche tecniche.

Il ponte fu costruito tra il 1963 e il 1967 dalla Società Italiana per Condotte d’Acqua SpA su progetto dell’ingegnere Riccardo Morandi. Già 25 anni dopo la sua costruzione, intorno agli anni Novanta, è stato necessario affiancare gli stralli della torre più a est del ponte, cioè la parte opposta a quella crollata, da tiranti in acciaio. Un lavoro che era previsto anche per la pila 9 (quella crollata) e 10. Proprio per questo a maggio era stato indetto un bando di circa 20 milioni di euro.

Serena Marotta

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