di Giandiego Marigo

L’argomento che tratterò oggi ben si adatterebbe ad un mio romanzo, probabilmente prima o poi lo affronterò, ma non è fantasia ed ancor meno farneticazione e sta, anche, divenendo sempre meno “Anticipazione”.

L’argomento è spinoso anche se scarsamente affrontato, quantomeno dai Tribuni della Plebe che preferisco tritare e ritritare la tematica lavoro, intendendolo come lo abbiamo descritto sino ad oggi e parlandoci di qualche cosa che sta , molto semplicemente, scomparendo.

Non è più così e quella che chiamiamo Elité lo sa meglio di tutti, eppure le avvisaglie e le premesse ci son tutte e sono anche molto chiare. La tematica in questione riguarda: Automazione, Robotica ed Industria 4.0. C’è un che di tragicomico nella constatazione che a trattare l’argomento sia uno scrittore di fantascienza e fantasy, ma forse proprio la particolare sensibilità al futuro ed al probabile lo rende realistico.

La robotica antropomorfa non è lontana, anzi è dietro la porta preparandosi a bussare, l’automazione e l’industria 4.0 sono realtà e già oggi incidono pesantemente sulla tematica Lavoro che stiamo qui trattando.

Lo faranno sempre di più nonostante le dotte analisi sull’appropriazione del Plusvalore di molti amici cripto-marxisti che rifiutano di aggiornare i loro parametri adattandoli “Materialisticamente” alla realtà.

Il mondo sta cambiando alla velocità della luce ed il lavoro umano è destinato a scomparire. Non è lontano il tempo in cui le macchine si auto genereranno, costruendosi, di fatto, da sole. Gli studi sull’intelligenza artificiale sono molto, molto più avanzati di quanto si supponga ed ormai essa sta, velocemente entrando a far parte della quotidianità, anche se non tutti ne comprendono realmente le implicazioni.

La genetica sottotraccia, senza troppo battere sul tamburo ci porta alle soglie della clonazione umana e si può realisticamente pensare che l’abbia persino superata. Mentre l’informatica sempre più si collega, direttamente alle nostre funzioni cerebrali … il futuro è qui, sta trasformandosi in presente.

In questo fermento magmatico sembra scomparire la differenza di classe? L’analisi sociale che rimetteva al possesso dei mezzi di produzione la detenzione del potere sta cambiando? Oggi sembra che sia il possesso ed il controllo dell’energia il vero parametro, ma forse non è nemmeno questa un’analisi sufficiente. Sicuramente sta evolvendo, nonostante le sclerosi analitiche di chi dovrebbe rappresentare gli iteressi reali del 99%.

Oggi il consumismo ci consegna i poverissimi, estromessi dalla catena del consumo, coloro che possono essere perduti (che dovrebbero essere perduti nella logica crudele del neo-capitalismo ultra-liberista) e la divisione apparente fra consumatori di alta/altissima e bassa fascia. Dove l’altissima è l’1% la famosa e sempre citata elité.

L’occidenteprimomondista si dibatte, allo stato, fra alta e bassa, fingendo di ignorare l’aumento esponenziale anche nel primo mondo degli ultimi.

Ma torniamo al tema principale della dissertazione: La scomparsa graduale del Lavoro umano. Come verrà assorbita dalla società? Come modificherà e sta modificando il mondo? Ammesso che la follia del parassita, che ci caratterizza, non esaurisca prima le risorse del pianeta (ed anche su questo le opinioni elitarie sono chiare e confluiscono nelle conclusioni che tireremo qui).

Le strade sono sostanzialmente due l’una ridistribuisce la ricchezza pur agendo sulla esplosione demografica e contenendola, l’altra abbandona gran parte della popolazione planetaria a se stessa, riducendola di fatto. C’è in realtà una terza posizione, fortemente traumatica e per nulla silente, anzi montante in questa fase storica che affida questa depopolazione a guerre ed epidemie per accelerrla.

L’elité si muove fra queste due ultime posizioni, per nulla intenzionata a redistribuire alcunché, anzi fortemente motivata, dal proprio assoluto possesso della filosofia e della spiritualità indotta, sebbene in modo più o meno traumatico, a depopolare.

Ed eccovi servito lo scontro di classe per nulla sopito ed oggi gestito in prima persona dalla medesima elité ed il futuro. La spinta alla redistribuzione dovrebbe essere il pane quotidiano del 99% diventa pura speculazione mentale, Mentre “La maggioranza”  si fa, invece, affascinare da favole competitive e illusoriamente meritocratiche, dalla favola tragica dell’eterna crescita, da una descrizione del Lavoro 900centesca e superata , da una democrazia illusoria e formale.

Un quadro da scrittore? Siete liberi di pensarlo, certo. In realtà esiste un’ulteriore opzione che è quella della fuga dal pianeta, ma essa, allo stato è prematura e non è affatto sicuro che ci venga permessa, date le nostre conoscenze attuali e l’arroganza senza limiti della nostra scienza. Abbiamo scherzato? Giocato con le parole Io no, non so voi come l’abbiate letto, ammesso che l’abbiate fatto.

(fonte immagine:web)