Si intitola “Un giudice ragazzino”, omaggio al giudice Rosario Livatino, il cortometraggio tratto dal libro illustrato di Salvatore Renna, in occasione del 28° anniversario dalla sua scomparsa. Esso vuole essere un impegno civile e  sociale con tematiche, quali la giustizia, la mafia, il bullismo e le verità che si intrecciano intorno alla vita del protagonista: il piccolo Rosario che essendo ancora un bambino non ne conosce il significato. Il piccolo Rosario un giorno leggendo delle parole rivolte al giudice Levatino (il quale venne assassinato nel 1990 dalla Stidda agrigentina) chiese al padre il significato della parola giustizia. Il padre allora  lo prende per mano e lo porta a scoprire gradualmente il significato e il valore della giustizia attraverso racconti fatti di metafore con valore psicologico.

Il Bambino si impegna a far rispettare se stesso e i suoi amici andando anche contro a situazioni più grandi di lui, come, ad esempio, il bullismo di cui era vittima la sua classe, impegnandosi ogni giorno nella lotta contro ogni forma d’ingiustizia. È così che Rosario da grande  diventa magistrato, giurando fedeltà alla Costituzione riuscendo anche a perdonare l’assassino del proprio padre finito nelle “mani di uomini sbagliati”.

Tutto ciò che è scritto nel romanzo, che ha avuto numerosi consensi e che è partito da Gravina, fino ad arrivare nelle maggiori città d’Italia, prende vita nel cortometraggio.

L’idea di realizzare un corto è della mente artistica di Pierluigi Gionna che torna dietro una macchina da presa con un tema sociale, i protagonisti sono Domenico Panarello, Francesca Baccega e Lorenzo Carulli.

La sceneggiatura è affidata a Marika A. Carolla, e vanta il patrocinio della Regione Puglia con l’appoggio dei Comuni di Spinazzola, Palazzo San Gervasio, e Minervino Murge località coinvolte nelle riprese.

Le riprese sono terminate il 12 Luglio, per la sua visione bisognerà attendere il mese di settembre.

Anna Pappalettera