È stata dedicata agli agenti di scorta che hanno perso la vita il 23 maggio 1992 la giornata di oggi all’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. La vedova Tina Montinari ha ricordato il marito morto nella strage di Capaci: “mio marito non era un eroe, era un uomo che faceva il suo lavoro”.

Alla giornata hanno partecipato gli studenti di diverse scuole d’Italia, che sono arrivati questa mattina alle 7:00 presso il porto di Palermo con la nave della legalità, per poi riempire l’aula che ha visto il primo maxiprocesso di mafia.
“Siamo partiti da Monza con il pullman e da Civitavecchia in nave fino a Palermo. Questa sera ripartiamo”, raccontano dei ragazzi a Radio Off.

La manifestazione è iniziata con il coro dei bambini che ha intonato l’inno di Mameli.
In aula anche Giordano che in una breve intervista ha ricordato il suo ruolo di Presidente del maxiprocesso e le 35 pagine di sentenza dello stesso, che hanno fatto la storia.
Presenti anche diversi esponenti del governo regionale dal presidente della Regione Nello Musumeci al presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, accanto a loro anche il presidente della commissione Antimafia all’Ars Claudio Fava e diversi deputati regionali e nazionali.

Sul ricambio culturale è stato incentrato il discorso di Roberto Fico, per la prima volta presente a Palermo in qualità di presidente della Camera.
“Ogni Governo e ogni Parlamento  – ha detto Fico all’arrivo della Nave – devono avere come priorità: la lotta alla mafia. Nel nostro Paese la mafia esiste e noi dobbiamo sconfiggerla definitivamente, sia con i provvedimenti antimafia che con gli investimenti nelle scuole per la formazione e l’educazione. La mafia non può durare in eterno”.

Fico ha inoltre ricordato il suo 23 maggio 1992 quando ha appreso della notizia dell’attentato a Capaci. “Questa mattina – ha aggiunto Fico – avverto una sensazione incredibile. Mi ricordo quel pomeriggio di tanti anni fa, avevo quasi 18 anni ed ero a casa quando mi arrivò la notizia dell’uccisione di Falcone e della sua scorta. Fu un momento che scosse l’Italia e mi ricordo che rimasi molto colpito. Il fatto che io sia in politica come terza carica dello Stato deriva anche dalla sensazione che provai in quel momento”.

Il ministro Valeria Fedeli ha invece messo in evidenza l’importanza della scuola e della figura degli insegnanti.

Un lungo applauso è andato agli insegnanti e agli studenti che hanno partecipato alla giornata. La mattinata si è conclusa con il coro di bambini che ha cantato “Pensa”.
Dall’aula bunker gli studenti e la cittadinanza si sposteranno in un corteo verso l’albero Falcone in via Notarbartolo.

Rosa Vilardi

23 maggio 2018