Si chiama “Seminatori di idee” ed è il bando aperto alle associazioni che vogliono mettersi in gioco e dare vita a progetti solidali, di inserimento lavorativo per i giovani. Sul sito si possono votare i progetti, a questo indirizzo: http://concorsoidee.azionecattolica.it/progetti.

Tra i tanti progetti, una ventina, c’è anche quello che porta la firma dell’associazione Ufe Palermo. L’associazione no profit è formata da utenti e familiari “esperti per esperienza” sul disagio mentale. Opera a Palermo dal 2011 con riunioni di auto mutuo aiuto, ma soprattutto l’azione si rivolge al volontariato presso le strutture sanitarie dedicate al disagio mentale: Centro di salute mentale del Modulo 1 di via Riolo, Comunità terapeutica assistita di via La Loggia e il reparto di Psichiatria dell’ospedale Civico di Palermo.

Il progetto dell’Associazione Ufe Palermo

Torniamo al progetto dell’Associazione Ufe Palermo che si chiama: “Io…ci sono” – Promozione di nuove forme di relazione e sostegno tra le persone, per il benessere della comunità, e sviluppo di reti di coesione sociale innovative. Ecco il testo del progetto, che si può votare: “Difendere e proteggere le persone più deboli è un principio fondamentale affermato in tutti i vangeli e dovrebbe costituire un pilastro importante della nostra società. Poiché come dice Papa Francesco, “Il lavoro dà dignità alla persona”, per noi costituirebbe la realizzazione di una società senza esclusi. “Il lavoro permette di dare un contributo al mondo in cui viviamo, accresce la nostra autostima ed è una benedizione per noi e per la nostra famiglia, sia ora che in futuro” (Vangelo). Questo principio proiettato nel mondo del lavoro acquista una valenza più significativa perchè investe tutta la persona, dai bisogni materiali ai valori sociali etici e spirituali. Se il mondo del lavoro oggi per molti giovani è talvolta irraggiungibile, per quelli che hanno un disagio psichico diventa quasi un sogno. Noi come associazione UFE (Utenti Familiari Esperti) nel disagio mentale, ci facciamo promotori di ricerca di attività lavorative per questi giovani affinché essi, lavorando insieme a persone normodotate, riescano ad integrarsi attivamente nella società ed a superare lo stigma che purtroppo ancora esiste. La legge 68/99 prevede l’assunzione dei disabili ma, chi soffre di disagio psichico, trova barriere invalicabili, dovute ad una forte resistenza da parte di molti datori di lavoro che preferiscono assumere o accettare per i tirocini, handicap di diversa tipologia. Il nostro progetto è rivolto a giovani con disagio mentale ed al loro inserimento in modo graduale in un contesto lavorativo adeguato, dove sia possibile far emergere risorse personali sopite dalla malattia e dalla mancanza di occasioni. I giovani saranno inseriti presso la cooperativa sociale di tipo B ”Equonomia” che si occupa di vendita di prodotti biologici e commercio solidale e presso la mensa del Boccone del Povero della Associazione Onlus Giacomo Cusmano. Nei luoghi citati, i giovani potranno svolgere attività pratiche pseudolavorative e saranno affiancati da tutor dell’Azione Cattolica. Nello specifico, presso i negozi della cooperativa Equonomia, saranno impegnati nella vendita di alimenti , sistemazione di prodotti in magazzino o negli scaffali, consegna a domicilio della spesa per gli anziani o persone non autonome. Nel centro G.Cusmano si adopereranno presso la mensa dei poveri per apparecchiare, o con mansioni di aiuto-cuoco e/o riordino della sala mensa . I tutor, oltre il compito di agevolare l’inserimento e facilitare l’apprendimento delle mansioni, si occuperanno dell’accompagnamento alla persona. Importante sarà anche il contributo dell’Associazione Policoro che avrà il compito di fornire la formazione sui temi dell’imprenditoria giovanile e sulla redazione del curruculm personale. Dall’esperienza di noi UFE, fatta presso le strutture di Salute Mentale di Palermo, è emerso che un’ occupazione “lavorativa” o “pseudolavorativa” ,è indispensabile ad ogni efficace terapia farmacologica. Purtroppo le esperienze di questo genere sono molto scarse, ma i pochi utenti che hanno usufruito di tali esperienze hanno raggiunto livelli di autonomia e miglioramenti importanti nella loro qualità di vita. Per tale motivo desideriamo potenziare l’aspetto riabilitativo-lavorativo, fonte imprescindibile per il benessere psicologico e della dignità dell’uomo.

Serena Marotta