di Giandiego Marigo

600 sindaci con tanto di fascia tricolore, a Milano, per dire No alla stupidità dell’Odio. Una “passata” in Galleria V. Emanuele per il corteo dei 600 con la senatrice Segre in testa, applausi ed assenso palese dai milanesi presenti. Evidentemente il “messaggio” delle sardine e della parte migliore di questo paese ha forato i media, conquistando la strada e la piazza.

È ottima cosa che questo succeda al Nord di questo paese martoriato ed è cosa ancora migliore che la memoria vinca l’imbecillità.

Certo l’attenzione scivola sul sionismo e sulle sue brutture, ma nella contemporaneità occorre il grano di sale e l’apertura d’anima e mente che permettono all’evoluzione spirituale e materiale di fare breccia e migliorare il mondo. Il sionismo non è il popolo ebreo, non è la sua storia, non ha nulla a che fare con la memoria. Il razzismo e l’odio non sono una risposta a nulla, la xenofobia e il disprezzo dell’altro non faranno la storia, riusciranno solamente a macchiarla.

Mentre scrivo un pensiero va a quelle piazze ricolme di persone che chiedono alla Ragione ed alla Politica  di riprendere quota e respiro, dimostrando d’essere fatte di servizio, abnegazione ed altruismo, dedicazione e risposta ai bisogni; fatte di idee e di ideali.

Retorica? Buonismo? Non credo! Se nei comportamenti si misura la volontà di crescere e di cambiare non è affatto retorico parlare delle intenzioni e dei motivi che muovono gli avvenimenti. Prendiamo quindi le parole della signora Segre come metro di misura: “C’è una grande musica in questa piazza, il tempio della musica oggi è all’aperto. Siamo qui per parlare di amore e non di odio. Lasciamo l’odio agli anonimi della tastiera”. Ha poi proseguito “Voi avete una missione difficile e apprezzo tantissimo che per qualche ora abbiate voluto lasciare i vostri compiti per questa occasione. Il vostro impegno può essere decisivo per la trasmissione delle memoria”. “Stasera non c’è indifferenza, ma c’è un’atmosfera di festa, cancelliamo tutti le parole odio e indifferenza e abbracciamoci in un catena umana che trovi empatia e amore nel profondo del nostro essere”.

Parole importanti, qualsiasi sia l’opinione che si ha sul sionismo, parole che piacerebbe vedere realizzate anche in quella striscia di dolore e tormento che è la terra di Palestina e Gaza in particolare.

(fonte immagine: web)