di Giandiego Marigo

Tanti sono coloro che, messi assieme, sono più ricchi di 4.600.000.000 (Quattro miliardi e seicento milioni) di persone, a loro volta messe assieme; di cui 3.800.000.000 (tre miliardi e ottocento milioni) di poverissimi non riesce nemmeno ad ammonticchiare l’!% di tale ricchezza.

È un quadro devastante? Pensate che a raccontarcelo non è un vetero comunista e nemmeno un Anarchico insurrezionalista, non è un comboniano cripto-compassionevole, no! È una comunicazione ufficiale, corroborata da numeri ed evidenze da OXFAM la ONG oxfordiana in vista del World Economic Forum di Davos. I dati presi in considerazione non sono del 1600 inglese, ma del 2018/19 mondiale.

In Italia non si sta meglio, qui l’1% più ricco supera la ricchezza congiunta del 70% più povero, mentre il restante 29% rimane in mezzo cullandosi nell’illusione di una reale promozione sociale oppure attendendo di raggiungere scivolandovi incontro il restante 70%.

La diseguaglianza è il pane ed il sale del capitalismo, la sua essenza, la sua ragion d’essere. L’accumulo di ricchezza ad ogni costo ed al di là e al di fuori di ogni regola e morale è la filosofia essenziale che lo sorregge. Il potere di cui il denaro è conseguenza ed orpello.

Continua OXFAM, deliziandoci con la certezza matematica, comunicandoci che quest’anno ben il 58% della ricchezza globale sia andata a questo 1%, mentre il resto dell’umanità si è ridistribuito in modo assolutamente diseguale il restante 42%. Certo perché poi la diseguaglianza diventa filosofia e modo, distribuendosi sul pianeta con assoluta, lei sì, capillarità.

Possiamo quindi per continuare in questo gioco di numeri dicendo che i 2153 Miliardari della famigerata Lista Forbes sono da soli ricchi quanto il 60% della popolazione mondiale.

Va detto Per compiacere gli Amadeus di tutto il pianeta che esiste anche un Gender Gap, cioè: gli uomini possedevano (dati del 2018) il 50% in più di ricchezza rispetto alle donne.

Numeri? Già! Eppure la loro freddezza e crudezza ci racconta una storia, fatta di differenze. Intrisa di un modello competitivo e crudele,dove deboli, ultimi sono costretti ad una costante umiliazione. Dove le donne sono ancora ritenute “sostanzialmente meno” degli uomini e costrette , di fatto, a quel passo indietro di cui si sta tanto polemizzando.

Passo indietro che non è solo nelle forme e nelle chiacchiere, ma nei contenuti sostanziali del sistema.

L’Elitè, quante volta ne abbiamo sentito parlare? Quante speculazioni , parole … scritte, dette, urlate. Quante chiacchiere, eppure eccola qui, davanti ai nostri occhi.

Mostruosamente vera, mostruosamente potente e assolutamente ristretta nel numero. Eppure in grado di “Tenere” il potere fra le mani in modo assoluto e privo di qualsiasi scrupolo, ma , soprattutto, senza apparente difficoltà. Se non si lavora lì, sulla ridistribuzione della ricchezza, se non si discute della “natura del potere” non si sta facendo nulla. 7

Sinché la forza immensa ed il numero del 99% sarà, sostanzialmente controllato e dominato.

Sinché questo numero enorme di ignavi si illuderà di poter accedere un giorno alla stanza del sogno.

Sinché la voce della spiritualità non ci convincerà davvero d’essere uguali: Stesso sangue, stessa afflato, medesimi diritti. Stessi doveri!

Sinché permetteremo loro di usarci l’uno contro l’altro e di riempire con i nostri figli i loro eserciti per controllarci narrandoci una favola fatta di religioni e confini.

Sinché permetteremo all’ipnosi, alla società dei consumi, all’illusione della Democrazia e della meritocrazia, sinché permetteremo al loro pensiero, alla loro “canzone” di riempirci anima e mente.

Nulla potrà cambiare e nulla potrà, realmente, accadere, che non sia commedia, rappresentazione, inganno e beffa.

Il resto, perdonatemi, sono pugnette.

(fonte immagine:web)